Quella del colore è per me una via privilegiata che mi ha donato e mi dona tuttora una grande gioia. Quando dipingo, usando soltanto le mani, e mescolo i colori lasciandomi ispirare, spegnendo la mente, entro in un universo magico, in un mondo altro, fatto di frequenze vibratorie e giochi di luce. Si tratta per me di un ritorno alle origini, al mondo dell’unità, al di là della separazione operata dalla mente.
Anche quando scelgo il colore di un indumento da indossare lo faccio con la consapevolezza che vestirsi di un determinato colore significa lasciarsi avvolgere, abbracciare, amare dalla sua essenza, dal suo spirito.
La scienza ha scoperto ormai da secoli che facendo attraversare un prisma da un raggio di luce bianca, quest’ultimo si scompone in raggi di diverse frequenze, che chiamiamo colori.
Quale metafora più evidente? Il prisma può essere paragonato alla mente che scompone la “bianca” realtà in immgini di diversi colori…
Ho intitolato questo articolo “dal rosso all’oro” con evidenti riferimenti all’opera al rosso, la rubedo dell’alchimia, e della trasformazione del piombo in oro degli alchimisti.
Mescolare i colori, toccarli, indossarli, respirarli e un’opera di profonda trasformazione, una vera e propria “opus alchemica”.
Le diverse frequenze della luce sono per me la carezza dell’invisibile!
Scriverò altri articoli sui colori e sto ideando un percorso interamente dedicato ai colori 🙂
6 commenti