Ieri ho finito di leggere un libro di Marco Delmastro, fisico delle particelle e divulgatore scientifico. Il libro è intitolato “Particelle familiari“. In esso l’autore spiega la fisica dell’infinitamente piccolo in modo semplice e divertente.
Ti voglio dire che la fisica delle particelle è una mia passione da sempre, da quando giovanissima ho letto il libro “La coscienza dell’atomo” di Alice A. Bailey. Indagare i misteri della materia mi affascina da sempre, riunificare la materia e il Divino…scoprire la relazione tra materia e coscienza è un campo che esercita su di me un’attrazione irresistibile.
Tornando al libro che ho citato all’inizio, in esso l’autore spiega che la fisica quantistica non indaga fenomeni definiti e precisi ma piuttosto le infinite possibilità della materia, La meccanica quantistica infatti ha un approccio probabilistico, non può descrivere realtà concrete e puntuali ma soltanto possibilità!
La fisica moderna è da tempo alla ricerca di una legge universale che unifichi l’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, la teoria della relatività di Einstein alle leggi della meccanica quantistica.
Possiamo ipotizzare che questa legge ancora ignota abbia a che fare con la coscienza? Forse quello che viene definito approccio probabilistico è tale solo perchè la scienza non prende ancora molto in considerazione l’impatto della coscienza sulla cosidetta realtà? E se la legge che i fisici cercano fosse proprio questa relazione tra materia e coscienza?
E se la forza che tiene insieme la materia, l’attrazione che unisce le particelle subatomiche non fosse altro che amore?
L’amor che move il sole e l’altre stelle….
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