Il canto sciamanico è arrivato a me, in maniera del tutto spontanea e inaspettata, nel lontano 1997, e da allora lo utilizzo unito al suono del tamburo nelle mie sedute individuali e nei seminari di gruppo.
E’ per me un’esperienza di grande gioia e dalle testimonianze che ricevo pare che lo sia anche per chi lo ascolta. Spesso sento che si tratta di un canto di guarigiorne per la terra e per chi lo canta.
Lo sciamano, nelle sue funzioni di guaritore, maestro della trance e psicopompo si serve di svariati mezzi per viaggiare attraverso i mondi, che sono le diverse dimensioni della consapevolezza. Tra questi spiccano il canto sciamanico e l’utilizzo del tamburo. Il suono riveste quindi un’importanza fondamentale nello sciamanismo, così come nel Nada Yoga.
Attraverso il proprio canto lo sciamano viaggia nel mondo infero dove compie rituali di “caccia all’anima”, nel mondo di mezzo, la dimensione ordinaria della consapevolezza e nel mondo dei cieli, il mondo degli dei o delle idee, e in compagnia della propria sposa/o invisibile, dialoga con gli “spiriti”, le forze più potenti della Natura, che torna ad essere sua alleata, come al tempo delle origini!
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